bentornata Stefi

stefi+papa'

In una sera molto afosa e un po’ triste, qualcuno che mi ama mi ha fatto un dono incantevole e inaspettato. Il dono capace di allentare per una serata i miei nodi e di sciogliermi la faccia in un sorriso commosso.

La Stefi è tornata, grazie al volume Stefi, ci si rivede, eh? edito da Rizzoli nella collana 24/7 che ripropone alcune storie apparse sul “Corriere dei piccoli” negli anni ’70 e ’80. La bimba con la tordellina di capelli neri disegnata da Grazia Nidasio è stata uno dei miti della mia infanzia, insieme a un’altra bimba dagli improbabili capelli neri e dal comprensibile odio per la minestra, Mafalda.
A pensarci oggi che sono diventata un’adulta piuttosto polemica, mi fa sorridere l’idea di aver molto amato in tenera età due bambine vivaci, acute e irriverenti come la Stefi e Mafalda, io che ero invece una bimba calma e obbediente, anche se già un po’ puntuta.

Il diario della Stefi pubblicato sul “Corriere dei piccoli” è stato uno dei primi godimenti di lettrice autonoma nella mia vita. E ieri sera ho scoperto il piacere di rileggerlo da grande. Ho ritrovato intatte le emozioni di allora, e addirittura il ricordo abbastanza preciso di alcune pagine, e ho apprezzato l’umorismo pungente e la intelligente capacità di Grazia Nidasio di raccontare quei tempi e i bambini con uno sguardo tenero, partecipe e mai banale, e con un tocco di sana provocazione.

Come non amare l’infuriata Stefi che a una signora che le chiede se vuole più bene alla mamma o al papà risponde “Lei vuole più bene a Craxi o ad Andreotti?”.
Oppure la Stefi insofferente alle regole della colonia che scopre solo al ritorno quanto sia stata bella la vacanza senza la famiglia e quante scoperte e ricordi piacevoli le abbia regalato?

Io alla Stefi devo anche il piacere di aver pianto dalle risate leggendo il suo diario nella prima notte di neve della mia vita.

G.Nidasio, Stefi, ci si rivede, eh?, Rizzoli 24/7, 154 p., 18 euro