So many books, so little time
Sono in uno dei miei classici momenti di bulimia libresca, in cui ho già tre libri iniziati (e una graphic novel in co-lettura con il mio habibi) e un libro da meditazione a decantare sul comodino, ma qualsiasi input mi fa venire voglia di iniziarne un altro e poi un altro e un altro.
Quindi per non cedere a nessuna tentazione, almeno non prima di aver espiato tutto Middlemarch in inglese, provo a fare una lista dei libri che vorrei assolutamente leggere nel 2012. O almeno nei prossimi mesi.
– 1984 di George Orwell, che è un autore con cui non è mai scoppiata la scintilla. Però questo è il romanzo distopico per eccellenza (Wikipedia dixit), che ha ispirato poi tantissimi altri artisti, tra cui Haruki Murakami…
– 1Q84 di Haruki Murakami appunto. Per atto di fede nei confronti dell’autore. Ho però scoperto che Einaudi ha attualmente reso disponibili solo le prime due parti del romanzo sebbene in Giappone siano state pubblicate tutte e tre e in altri paesi le abbiano tradotte insieme in un unico volume. La strategia editoriale di Einaudi mi infastidisce parecchio, quindi potrei aspettare, in attesa che esca anche la terza parte e vedere i rispettivi prezzi. Per le tre parti in un unico volume in Italia potrebbero volerci anni.
–L’uccello che girava le viti del mondo, di Haruki Murakami. Per consolarmi così della mia autoimposta strategia attendista in ripicca con Einaudi.
– Ave Mary di Michela Murgia (in prestito da una mia amica che me lo ha consigliato). Perché voglio riprovarci con Michela, che Accabadora non mi aveva convinto fino in fondo. L’argomento mi stuzzica parecchio e credo che lei lo sappia analizzare con intuito e competenza.
– Qualcos’altro di Roberto Bolaño. Visto che 2666 è stato un’esperienza talmente fisica che ho bisogno di provare di nuovo qualcosa del genere. Probabilmente I detective selvaggi, perché sto per regalarlo a un amico, quindi so a chi chiederlo in prestito. L’amico in questione è famoso per la sua blacklist di cose prestate e ancora non restituite che tiene d’occhio e aggiorna fervidamente. Correrò il rischio.
– Le anime morte di Nikolaj Gogol’, perché è già caricato sul Nook e mi aspetta. Solo non subito, dopo Middlemarch ho voglia di un tuffo nel presente (o quasi).
– Anna Karenina di Lev Tolstoj. Me lo sono riproposto da più di un anno. L’ho letto a quattordici anni e decisamente non era l’età giusta. Adesso credo che me lo gusterei un sacco. Forse dopo Gogol’ se, come mi capita spesso, avrò bisogno di un altro po’ di Russia del diciannovesimo secolo.
– Grandi speranze di Charles Dickens. Ebook a 1 euro e 49, un bell’incentivo, no? Altro autore con cui la scintilla non è mai scoppiata, altro romanzo cruciale. Conto sull’effetto nostalgia per l’Inghilterra del diciannovesimo secolo a mesi di distanza da Middlemarch di George Eliot.
– Un giorno questo dolore ti sarà utile di Peter Cameron. Diffida dei best seller è il mio motto. Ma in fondo non è un best seller anche Guerra e pace? 10 e lode a Cameron per aver ripescato questo bellissimo verso di Ovidio. Tutto questo gran paragonarlo al Giovane Holden mi pare più che altro un’arma a doppio taglio, ma sono fiduciosa.
– Signorina Cuori Infranti di Nathanael West. Potrebbe essere la spinta decisiva a riprendere The day of the locust. L’inglese di West è un po’ troppo complesso per me, ma un secondo tentativo è d’obbligo.
– Almeno due libri di autori arabi, perché ho ancora molto da imparare sulla letteratura araba. Li sceglierò con cura in base ai consigli e alle preferenze degli anobiiani arabi e arabofili.
Non so se riuscirò a realizzare tutti questi buoni propositi. Mi so dare sempre ottimi consigli, come diceva Alice (nel Paese delle Meraviglie), ma non sono bravissima a seguirli, e con i libri è facile cambiare idea e strada.
Incoraggiamenti e proposte sono benvenuti.